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Dolori da smart working: mal di schiena e dolori posturali

Per milioni di italiani lo smart working è diventato negli ultimi tempi normalità e routine,
quando prima era visto con una certa diffidenza e poco sfruttato nonostante le grandi
potenzialità offerte ai lavoratori. Con la pandemia, che ha limitato in maniera importante la
nostra socialità e gli spostamenti, c’è stato un boom in relazione a questo modus operandi
che consente di restare operativi da casa propria. Viene utilizzato non soltanto dai liberi
professionisti ma anche dai lavoratori di aziende chiamate a garantire il distanziamento
interpersonale per limitare il contagio da Covid-19. I vantaggi anche produttivi di questa
formula di lavoro sono innumerevoli ma occorre prestare grande attenzione agli aspetti della
postura – si corre il rischio di diventare ancor più sedentari e muoversi sempre meno –
perché possono ripercuotersi sulla salute del nostro corpo, sull’umore e sul modo stesso in
cui affrontiamo le giornate. I dolori posturali, infatti, non sono uno scherzo e sempre più
persone in Italia ne soffrono: occorre saperli riconoscere e affrontare (per info visita il sito).


Artrosi, mal di schiena e dolori cervicali


I dolori causati dall’artrosi sono andati lentamente aumentando nella popolazione, proprio a
causa dello smart working imposto dalla pandemia. Cosa avviene? Si innesca e viene
lentamente portata avanti una vera e propria distruzione delle cartilagini delle
articolazioni.
Il dolore si fa sentire maggiormente in certe zone del corpo, come ad esempio
la schiena. E’ chiaro che questa problematica può essere favorita anche da anomalie della
postura, dall’età che avanza e da disturbi specifici relativi alle cartilagini (artrite reumatoide
per esempio). Con l’artrosi si viene a determinare una certa rigidità articolare, specie la
mattina quando ci si sveglia oppure dopo essere stati fermi per troppo tempo in una
medesima posizione.


Il mal di schiena molto spesso è collegato anche a un cattivo utilizzo e a una errata postura
per quanto riguarda l’utilizzo della sedia da lavoro. I modelli dovrebbero essere sempre
ergonomici, così da adattarsi al meglio alla propria forma del corpo. Iniziare a soffrire di mal
di schiena da lavoro, senza intervenire, può portare a far diventare quel problema cronico.


Con il Covid il mal di schiena è diventato sempre più ricorrente, visto che la sedentarietà è
un tratto distintivo dell’approccio di molte persone. Possono verificarsi nel corso del tempo
dei disturbi infiammatori importanti in rapporto alle vertebre, in più si può sviluppare con
maggiore facilità artrosi. La condizione ovviamente non è irrimediabile ma occorre
intervenire con cognizione di causa, utilizzando i giusti rimedi e supporti per gestire
correttamente i dolori.


Per quanto riguarda gli esercizi migliori ai quali dedicarsi in caso di mal di testa e fastidiosi
dolori cervicali
– tipici di chi sta tante ore al giorno seduto al computer, magari con le
gambe accavallate – per prima cosa sarà corretto fare riferimento ad allungamenti degli arti
inferiori. Distendere le articolazioni è essenziale, sia per la schiena che per il benessere
delle gambe. Sarà utile anche piegare il ginocchio leggermente in avanti, evitando così di
fare sforzi eccessivi. Un quarto d’ora al giorno da dedicare a esercizi come questo, lente torsioni del collo e allungamento degli arti superiori (senza dimenticare la ginnastica
oculare) si rivelerà estremamente utile.