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La Cassazione sulle cure dentali

Un dentista deve assumersi le proprie responsabilità anche nel caso in cui le cure effettuate da un collega in passato siano andate in maniera negativa. Lo ha deciso la Corte di Cassazione, che ha anche stabilito il pagamento di un eventuale risarcimento per responsabilità non diretta.

Da ora in poi, il dentista deve controllare in maniera accurata non solo il lavoro che sta effettuando, ma anche ciò che è stato fatto dai propri colleghi in passato, operazione che i medici dentisti di messina di soluzione sorriso si curano sempre di effettuare per evitare danni al paziente. Inoltre se si scopre che qualcosa va storto, anche lui è costretto a pagarne le conseguenze, nonostante l’errore sia stato effettuato da qualcun altro. Un medico non deve quindi soltanto occuparsi delle cure che sono attinenti alla sua competenza, ma deve stare molto attento alle condizioni dell’apparato dentario prima che lui vi stesse mettendo mano e stesse cercando di rimetterlo a posto.

Tutto nasce da un fatto avvenuto a Monza. Un paziente aveva ricevuto grossi danni in passato da un odontoiatra che aveva rovinato i suoi denti in maniera pressoché irreversibile. I danni erano stati causati da una protesi dentaria confezionata ed allocata in un modo poco appropriato. L’impianto doveva essere posto nell’arcata superiore dell’apparato, anche se qualcosa era andato storto e la paziente aveva subito forti dolori alla testa e più di qualche problema per la propria pronuncia. La donna aveva così fatto ricorso al Tribunale di Taranto, ma la richiesta era stata accettata soltanto in parte. Infatti, in sede di giudizio d’appello, era stata accertata la mancata responsabilità diretta del dottore che aveva effettuato tale intervento. In questo modo, il caso è passato direttamente alla Corte di Cassazione.

La Suprema Corte ha così decretato che l’odontoiatria deve accertarsi non solo di svolgere il proprio lavoro con il massimo della precisione, ma di tenere conto anche di ciò che è stato fatto in passato dai propri colleghi. Le estrazioni, le otturazioni, le devitalizzazioni, le installazioni delle protesi dentarie, devono essere state effettuate tutte al meglio dai professionisti che hanno lavorato con i denti dei pazienti e hanno cercato di farli tornare come nuovi. In quella circostanza, il dentista doveva controllare in maniera minuziosa se le devitalizzazioni fossero state applicate in modo adeguato e senza alcuna tipologia di incongruità. Un procedimento che sarebbe dovuto essere necessario prima di effettuare una qualsiasi operazione di implantologia, dato che le protesi dovevano essere inserite in una situazione di piena sicurezza per la paziente e per il suo apparato dentario.

Il caso si è concluso con il dentista che ha risarcito la paziente con una spesa di oltre quattromila euro, dovuti alla rimozione in maniera istantanea dell’apparecchio fissato male. Questa sentenza sancita dalla Corte di Cassazione non è altro che la conferma di ciò che era stato emesso nel 2011 dalla Corte di Appello di Milano. Un provvedimento che farà discutere i dentisti e tutti i medici in generale.

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