Dieta flexitariana

La dieta flexitariana discende dall’unione della parola flexibile, ossia flessibile, con vegetarian, ossia vegetariano, vale a dire un vegetariano flessibile che oltre a mangiare latte e derivati, mangia anche carne e pesce sporadicamente.

Il dottor Dawn Jackson Blatner, fondatore ed autore della dieta, spiega quali sono i  benefici di tale alimentazione per la salute, una dieta vegetariana che permette di non escludere definitivamente la carne ed il pesce. La dieta flexitariana non permette e disapprova l’eccessivo consumo di carne ma non certo per motivi etici, quanto per motivi legati strettamente alla salute e chiude il discorso dicendo che la carne può essere consumata ma senza eccessi, bisogna consumarne la giusta quantità badando bene anche alla qualità.

Ma come funziona questa dieta e come può essere messa in pratica?

Blatner per favorire la dieta flexitariana  asserisce che alcuni studi scientifici sostengono che una dieta formata soprattutto dal consumo di cibi vegetali, sia salubre salutare. Difatti alcune ricerche avvalorano appunto che chi segue una dieta vegetariana viva più a lungo rispetto a chi non segue una dieta strettamente vegetariana e che non esclude dalla dieta quindi il consumo di carne e pesce.

Inoltre Blatner asserisce che una persona che segue una dieta flexitariana per 1 anno o sei mesi, possa anche perdere fino a 15 chilogrammi di peso. Blatner asserisce anche che il vegetarianesimo è uno dei metodi più salubri e giusti per alimentarsi , ma se si desidera trarne ottimi benefici per la salute dalla dieta vegetariana non è per forza necessario escludere del tutto la carne dalla propria alimentazione, è sufficiente ridurne le quantità in modo considerevole.

Se andiamo a vedere poi, oltre alla salute, anche il portafoglio ci guadagna visto che la carne, di qualità, ha un prezzo molto elevato. Inoltre a ringraziarvi oltre alla salute sarà anche l’ambiente, visto che il consumo di carne è uno dei maggiori motivi e cause di inquinamento.
La dieta flexitariana prevede che si assimilino ed ingeriscano 1500 kcal per le quali: 300 calorie a colazione, 400 calorie a pranzo, 150 calorie ad ogni spuntino-merenda e 500 calorie a cena per un totale come abbiamo detto di 1500. Tali calorie possono esse anche ridotte fino ad un minimo di 1200 calorie giornaliere eliminando quindi gli spuntini-merenda oppure essere portate ad un massimo di 1800 calorie aumentando le calorie della prima colazione.

All’interno del libro ovviamente Blatner consiglia tante ricette ed anche consigli sul come gestire la dieta fuori casa quindi quando si mangia fuori o da amici, per non trovarsi con il non sapere come comportarsi.
Per quanto riguarda la riduzione di carne parte da tre livelli: principiante, avanzato ed esperto. Per i principianti, coloro i quali si trovano all’inizio della dieta e cominciano a ridurre il consumo di carne, devono esimersi dal consumo per due giorni a settimana consumandone un minimo di 700 g a settimana; gli avanzati possono consumarne massimo 500 grammi astenendosene per 3 o 4 volte a settimana,  gli esperti infine possono consumarne 250 g astenendosene per 5 giorni a settimana.

Per il consumo di pesce non ci sono problemi, può essere consumato tranquillamente.

La dieta flexitariana pone l’attenzione sui problemi alimentari degli occidentali che consumano troppa carne e soprattutto non sostiene di certo gli allevamenti intensivi poco sostenibili per il pianeta e per la salute dell’uomo. Di certo come ogni dieta non deve essere vista come un metodo per perdere peso , quando un mezzo per consumarne sempre meno.

Rispondi