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La dieta dello sciatore

Come sport lo sci è nato , sempre nei paesi del Nord Europa solo agli inizi del XIX secolo: nel 1843 sulle colline intorno a Oslo venne organizzata la prima gara tra tutti i paesi scandinavi. L’uso delle racchette da sci fu introdotto quando questo sport iniziò ad essere praticato sulle Alpi. Lo sci oggi è un fenomeno di massa: oltre ad essere uno sport agonistico, da molte persone viene praticato a livello amatoriale o anche solo occasionalmente.

Chi pratica lo sci anche non agonistico deve preoccuparsi di alcune eventuali conseguenze , come la disidratazione, cioè la perdita eccessiva di liquidi e ipotermia, ovvero l’abbassamento della temperatura del corpo, che si verifica quando la perdita di calore dell’organismo è superiore alla quantità di calore che l’organismo stesso è in grado di produrre. Nei casi estremi , si può anche verificare il collasso oppure il congelamento delle dita dei piedi e delle mani. E’ possibile evitare o almeno limitare questi eventuali danni per l’organismo , adottando un’alimentazione adeguata al tipo di sport e alle condizioni climatiche in cui viene praticato.

LA DISIDRATAZIONE:

Lo sci presenta alcune particolarità:

1) Il freddo causa il restringimento dei vasi sanguigni al di sotto della pelle , la pressione interna della vene si accresce , l’acqua viene quindi espulsa e si ha un aumento della perdita di liquidi attraverso l’urina;

2) L’intensa attività fisica necessaria per praticare sport tende, d’altra parte, a dilatare i vasi sanguigni periferici e stimolare la produzione di sudore;

Questi fenomeni portano ad una perdita  di liquidi : accurati controlli hanno evidenziato che alla fine della gara gli sciatori possono perdere fino al 3% del loro peso.

IL CALORE DEL CORPO:

L’organismo mantiene la sua temperatura attraverso l’assimilazione del cibo e soprattutto attraverso l’attività muscolare. Infatti , con il movimento il corpo può aumentare la produzione di calore anche di 20 volte rispetto a quella che riesce a produrre stando fermo.

La perdita di calore , invece, avviene attraverso il sudore, il respiro o semplicemente stazionando in un luogo freddo. Per controllare la perdita di calore il corpo reagisce rabbrividendo . I brividi non sono altro che contrazioni involontarie dei muscoli con cui il corpo cerca di generare il calore. Ma i brividi consumano l’energia ottenuta con il cibo e in particolare con i carboidrati. Se la scorta di carboidrati presenti nell’organismo si esauriscono , anche i brividi cessano , si ha un abbassamento della temperatura corporea e nei casi estremi si può arrivare al congelamento.

CONSIGLI UTILI:

Per evitare la disidratazione, gli espertio consigliano di bere una quantità di liquidi adeguata prima di iniziare a sciare e di consumare , ogni 15-20 minuti , 250 ml di liquidi, possibilmente arricchiti di zuccheri , in modo da fornire contemporaneamente anche l’energia all’organismo. Inoltre , ogni due ore circa, è opportuno ristabilire livelli di glicogeno , consumando 300 kcal di un alimento con un elevato contenuto di carboidrati ( cereali, cioccolato, pane ).

COME PER GLI ATLETI:

Gli enzimi di cui gli atleti hanno maggior bisogno sono la papaina, contenuta nella papaia , e la bromelina contenuta nell’ananas. Oltre a consumare abitualmente questi frutti viene consigliato , agli atleti e anche a chi pratica sport non agonistico, di assumere papaina e bromelina sotto forma di integratori prima di una prestazione sportiva particolarmente impegnativa. Sembra che l’assunzione di questi enzimi, in caso di lesioni, riducano notevolmente il dolore , l’infiammazione e le tumefazioni.

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